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La Basilicata del vino

In questa regione la coltivazione della vite non è molto praticata. Il vitigno principale è senza dubbio l’Aglianico, coltivato soprattutto nel Vulture, un’area collinare a nord di Potenza, ai confini con la Puglia, nei pressi di un sito vulcanico inattivo. Questi suoli vulcanici ben si adattano alla coltivazione della vite, e hanno dato origine al vino lucano più prestigioso, l’AGLIANICO DEL VULTURE DOC, che assume la DOCG nella versione l’AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE.

Altri vitigni diffusi in Basilicata sono la Malvasia Bianca di Basilicata e la Malvasia Nera di Basilicata, coltivati nelle altre zone vinicole minori (TERRE DELL’ALTA VAL D’AGRI, MATERA e GROTTINO DI ROCCANOVA) insieme a vitigni internazionali (Cabernet SauvignonMerlot) e a vitigni “importati” dalle regioni limitrofe (MontepulcianoPrimitivoSangiovese).

SCOPRENDO L’AGLIANICO DEL VULTURE

Il percorso che abbiamo scelto, nella Basilicata meravigliosamente descritta da un suo figlio illustre, si snoda da Venosa a Nova Siri passando per Melfi, Rionero Barile, Ripacandida fino ad imboccare la strada Basentana per arrivare a Nova Siri. 

Partiamo da Venosa, terra e patria di Quinto Orazio Flacco che in questa cittadina vide i natali nel 65 a.c.. Qui si coltiva da sempre un vitigno, l’Aglianico, dalle cui uve viene prodotto l’ “Aglianico del Vulture”, vino dalla storia millenaria che fu probabilmente introdotto in Basilicata dai Greci nel VII- V secolo A.C. e nel XV secolo, sotto la dominazione degli Aragonesi e denominato Aglianico. Di notevole importanza storico – architettonica è il Castello Del Balzo, nel cui interno è allestito il Museo Archeologico Nazionale. Lasciata Venosa, ci dirigiamo verso Melfi il cui Castello merita assolutamente una visita. Percorrendo, poi, la statale che conduce a Potenza non possiamo fare a meno di notare una montagna che si staglia maestosa davanti ai nostri occhi: il Monte Vulture, alto 1500 mt domina i comuni di Barile, Rionero e ci colpisce soprattutto per la sua fittissima vegetazione di faggi e conifere. Arrivati a Barile , un paese di origine greco-albanese che conserva ancora le tradizioni etno-linguistiche arberesch. Una vista unica si propone alla nostra attenzione, le cantine scavate nel tufo,  il “Shesh”che fu il set del film Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini. Continuando il nostro itinerario, a due chilometri da Barile ci spostiamo a Rionero in Vulture e poi, prima di raggiungere la ss Basentana, consigliamo la visita al piccolo borgo Ripacandida definita anche “città del miele”. Da questa ridente cittadina ci dirigiamo verso Nova Siri percorrendo la ss Basentana. Lungo il tragitto, attraversando le “dolomiti lucane”, la vista è unica. Paesini abbarbicati su alture che sembrano irraggiungibili immersi in una vegetazione lussureggiante. A Nova Siri siamo sulla costa ionica dove il paesaggio cambia e diventa pianeggiante con distese di agrumeti e frutteti. Non lontano visitiamo Metaponto, fondata dai greci nel VII secolo a.c. e dove visse e operò Pitagora nel 490 a.c. In zona viene coltivato il vitigno Primitivo che dà origine al vino PRIMITIVO DI MATERA, il vino che se ne ottiene è Rosso rubinocon riflessi granati. Al naso è di buona intensitàpersistentecaratteristico e al palato risulta seccodi corpoarmonicovellutato.