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Il Lazio del vino

Regione ampia e morfologicamente eterogenea, nettamente orientata alla produzione di vini bianchi. Il Lazio è caratterizzato da un territorio eterogeneo, incuneato tra mare, colline, pianure e vulcani spenti, ed è potenzialmente una delle regioni italiane più predisposte per la viticoltura. Si distinguono alcune zone di origine vulcanica, particolarmente vocate alla coltivazione della vite: Colli Albani, Marino, Frascati, Castelli Romani. Nella regione vengono coltivati oltre 60 vitigni, in prevalenza uve a bacca bianca come il Trebbiano e la Malvasia di Candia, mentre per la produzione di uve rosse le varietà più diffuse appartengono alle cultivar Merlot, Sangiovese e Montepulciano, ma anche vitigni autoctoni come Malvasia del Lazio e Bellone per i bianchi, Cesanese e Nero Buono per i rossi. 

VISITANDO I COLLI ALBANI TRA NATURA, STORIA E PATRIMONIO VINICOLO

I Colli Albani sono una delle aree più turistiche e frequentate del Lazio, grazie alla vicinanza della città di Roma, oltre che alle sue numerose attrazioni storiche, artistiche, architettoniche e naturali. La miriade di borghi e città, più o meno grandi, ha inciso fortemente sull’aspetto ambientale.

Sono costituiti dai resti di un imponente apparato vulcanico attivo fino a circa 20mila anni fa, che occupa un’area di 1.500 chilometri quadrati. L’area vinicola consiste in un unico grande vigneto che di fatto segue le ondulazioni delle pendici e delle sponde dei laghi che hanno riempito gli antichi crateri vulcanici oggi spenti. L’itinerario si articola in diverse direzioni servite da strade e da vie storiche romane, che conducono a numerose località: la via dei Laghi tocca Marino, Castelgandolfo e Nemi; la via Appia arriva ad Albano Laziale, a Genzano di Roma e a Velletri; la via Tuscolana è diretta a Frascati e a Monte Porzio Catone; la via Anagnina a Grottaferrata; la via Casilina a Colonna, Montecòmpatri e a Zagarolo. Fra i vini i più famosi sono quelli dei Colli Albani, tutelati dalle 7 Doc del comprensorio: Colli Albani, Colli Lanuvini, Frascati, Marino, Montecompatri, Velletri, Zagarolo, tutti frutto dei terreni di origine vulcanica, che danno l’impronta minerale soprattutto ai bianchi, caratterizzati da acidità sostenuta. Da segnalare anche i 2 DOCG di eccellenza, ovvero, il Cannellino di Frascati e il Frascati Superiore, prodotti a partire da uvaggi Malvasia (minimo 70%) e Trebbiano, che gli conferiscono un sapore delicato e fruttato. Le notevoli differenze fra i numerosi vini derivano, tuttavia, anche dalla presenza di argille e giacimenti di tufo, oltre ai diversi microclimi dell’area. Il territorio e i centri grandi e piccoli sono ricchissimi di antiche presenze archeologiche, storia e leggende, tradizioni e di cultura.