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La Liguria del vino

Questa Regione è caratterizzata da un territorio stretto tra le montagne e il mare, dove la coltivazione della vite avviene in genere sulle colline dell’immediato entroterra, su stretti terrazzamenti che permettono esclusivamente operazioni manuali di coltivazione.

A causa delle caratteristiche morfologiche la coltivazione della vite in Liguria non può essere di grande estensione, e conseguentemente anche le realtà produttive sono perlopiù di dimensioni medio ‐ piccole. Si producono tuttavia vini di qualità, con caratteristiche molto particolari di salinità derivanti dalla vicinanza al mare.

Si coltivano soprattutto vitigni a bacca bianca tipici della regione: su tutti il Vermentino, ma anche Pigato (un clone del Vermentino), AlbarolaBianchetta GenoveseBoscoRollo. Tra i vitigni a bacca rossa troviamo un autoctono, il Rossese, poi altri vitigni quali Dolcetto, con sui si fa l’ORMEASCO, GranacciaCiliegiolo Sangiovese.

DALLE ALPI AL MARE 

Già nella denominazione si leggono le caratteristiche della morfologia del territorio interessato e le ricchezze delle colture valorizzate. In questa zona della regione, infatti, la catena delle Alpi si spinge fin quasi a ridosso della costa, e coltivazioni mediterranee, come quella degli ulivi, sono presenti in modo non sporadico accanto a una vegetazione di montagna, come i castagni, che formano un fitto manto boscoso. Il percorso costituiva una delle importanti “vie del sale”, che dalla costa permettevano, nel passato, il trasporto di questo prodotto indispensabile fino alle località alpine e padane che ne erano prive. Alla varietà dei paesaggi e dei sapori, legati anche all’allevamento, si affianca una grande varietà di vitigni, fra i quali l’Ormeasco, figlio di un Dolcetto di chiare ascendenze piemontesi giustificate dalla posizione geografica della Doc ligure, e il Rossese, che resta circoscritto in quest’area.