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Le Marche del vino

La coltivazione della vite nelle Marche riguarda prevalentemente le aree collinari che corrono parallele alla fascia costiera. La Marche sono una delle regioni italiane che maggiormente si è dedicata alla valorizzazione delle uve autoctone, con risultati senza dubbio positivi. Tra queste spicca su tutte il Verdicchio, uva a bacca bianca in grado di conferire importante struttura ai vini che ne derivano. Promettenti risultati stanno dando anche Pecorino Passerina. Molto coltivato anche il Trebbiano Toscano. Anche i vitigni a bacca nera hanno riscosso notevole successo, in particolare il Montepulciano (che spesso nei vini viene tagliato con Sangiovese), la Lacrima di Morro d’Alba e la Vernaccia Nera.

SCOPRENDO IL ROSSO CONERO

La Via del Rosso Conero che si estende da Ancona verso Osimo, quest’ultima ricca di antiche testimonianze, quali le Tredici Statue Romane conservate nel Palazzo Municipale, il Duomo e il Santuario dedicato a San Giuseppe da Copertino; l’itinerario si snoda fino a Sirolo e Numana, pittoresche località della Riviera del Conero, superando Camerano, con le sue grotte ricche di fascino, e termina a Loreto, sede del più grande santuario mariano d’Italia.

Grazie al microclima influenzato dalle brezze marine e ad un terreno calcareo ricco di fossili marini, prendono vita i vigneti di Montepulciano che verranno trasformati nella Doc Rosso Conero, vino fruttato ed elegante che si sposa con le prelibatezze della tradizione. La strada del Rosso Conero è in gran parte compresa nel territorio del Parco regionale del Conero, che copre una superficie di 5.800 ettari di terra, tra ginestre, corbezzoli e dolci colline.

Per questo il Conero è stato definito il “parco vigneto”, tanto è predominante la vite sulle pendici di questo monte – non molto alto- che verso il mare e lungo quasi tutto il suo perimetro precipita con una caduta di pareti rocciose di colore rossastro che si tuffano verticalmente in uno specchio d’acqua.