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L’Umbria del vino

Territorio collinare, solcato dal Tevere e dai suoi affluenti, che ha antiche tradizioni di coltivazione della vite. L’Umbria è infatti circondata da terre e lungo la regione si snoda la seconda catena montuosa italiana degli Appennini; anche una buona parte del territorio è composta da colline e zone pianeggianti e la differenza tra la zona montuosa e quella collinare ha creato un clima estremamente eterogeneo favorendo le condizioni ideali per la coltivazione della vite. Sono proprio le escursioni termiche che favoriscono il prolificare nel territorio umbro di molti vitigni tutti diversificati tra loro, ognuno infatti è adatto a crescere secondo le proprie condizioni ambientali e in Umbria si trovano sia vitigni a bacca bianca che a bacca nera, autoctoni e provenienti dall’estero. Tra i vitigni a bacca bianca più diffusi ci sono il Verdello, il Trebbiano Spoletino, il Procanico, il Drupeggio, la Malvasia e il Grechetto mentre per i vitigni a bacca rossa autoctoni ci sono Ciliegiolo, Sangiovese e Sagrantino. Altri vitigni invece di provenienza straniera sono il Pinot Bianco, lo Chardonnay, il Riesling, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il celebre Pinot Nero.

Le principali zone ad interesse enologico in Umbria sono concentrate nelle aree che circondano il Trasimeno dove si trovano molti vitigni a bacca bianca e anche altri a bacca rossa, si possono trovare infatti vitigni come il Pinot Bianco e Grigio, il Trebbiano, il Grechetto, il Cabernet e il Merlot; anche nella zona di Assisi e Perugia ci sono coltivazioni di vitigni a base di Sangiovese e Grechetto e qui si producono i maggiori DOC della regione umbra. Nell’altra area che comprende il comune di Montefalco invece si concentrano le produzioni del Sagrantino e, tra Orvieto e Amelia, ci sono le omonime DOC del territorio.

Nel tempo la Regione ha acquisito la consapevolezza di essere uno tra i più noti produttori vinicoli italiani, sono tanti infatti i traguardi raggiunti dalla regione umbra nel campo dei prodotti DOC  e DOCG, nel territorio umbro infatti sono presenti ben 2 DOCG come il Montefalco Sagrantino e il Torgiano Rosso Riserva e ben 15 vini a marchio DOC, con la crescente produzione di molti vini a marchio IGT.

NELLA VIA DEL SAGRANTINO

Il vino Sagrantino era originariamente prodotto come passito utilizzato principalmente per attività religiose – dal suo legame con attività sacre deriva per l’appunto il suo nome – e oggi è la versione secca a riscuotere maggiore successo a livello internazionale. Questo vitigno è quasi scomparso dalla zona negli anni ’70 e grazie alla dedizione di alcuni produttori, il Sagrantino ha ottenuto il riconoscimento DOC nel 1979 e DOCG nel 1992. Già nel XV secolo esistevano leggi a tutela della vite e della produzione vinicola locale, e nel Complesso Museale di San Francesco, nel comune di Montefalco, si trova lo Statuto Comunale che enuncia i reati e le successive punizioni connesse con la coltivazione della vite. Va anche ricordato che, oltre agli eccellenti vini, la zona offre un paesaggio decisamente esuberante, e merita dunque una visita più approfondita.