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La Valle D’Aosta del vino

Regione di piccole dimensioni, con una produzione vinicola assai modesta in termini di volume complessivo nel panorama italiano, ma d’altro canto assai interessante dal punto di vista qualitativo. Piccole realtà produttive si affiancano ad alcune aziende cooperative per coltivare la vite in terreni che si trovano tra altitudini comprese tra i 400 e i 1200 metri s.l.m., lungo la valle principale, solcata dalla Dora Baltea, che presenta un andamento orizzontale, da Ovest verso Est.

Caratteristica della regione è la presenza di numerosi vitigni autoctoni coltivati esclusivamente in queste zone. Ricordiamo, tra le uve a bacca bianca, Prié BlancPetite Arvine, e tra quelle a bacca rossa FuminPetit RougePrëmettaVien de NusMayolet Cornalin. Non manca la presenza di altri vitigni di maggior diffusione quali ChardonnayPinot BiancoPinot GrigioMoscato BiancoGewürztraminerMüller Thurgau, oltre a Nebbiolo2 Pinot Nero.

Altra particolarità della regione è la presenza di alcune coltivazioni con vite “a piede franco”, ossia non innestata su radice americana. Ad altitudini superiori a 900 mt s.l.m., infatti, la fillossera fatica a sopravvivere a causa delle basse temperature, cosa che ha permesso al vitigno autoctono il Prié Blanc di continuare a crescere sulle sue radici originarie. Con le sue uve si produce quello che è forse il più noto vino valdostano, il Blanc de Morgex et de La Salle. Il Nebbiolo in Valle d’Aosta è chiamato Picoutener Picotener Picotendro.

Nonostante le sue piccole dimensioni, la produzione vitivinicola Valdostana presenta una varietà e complessità notevole. Una sola DOC nella regione (la Valle d’Aosta o Vallée d’Aoste DOC) ma con ben 7 sottozone (Arnad-Montjovet, Blanc de Morgex et de La Salle, Chambave, Donnas, Enfer d’Avrier, Nus, Torrette), ben caratterizzate dal punto di vista pedoclimatico.

TRA I VIGNETI E I CASTELLI ALLA SCOPERTA DELLA ROUTE DES VINS 

Dalle pendici del Monte-Bianco ai territori del Monte-Rosa, fermandosi nei vigneti del Gran Paradiso o del Monte Emilius, piuttosto che in quelli del Cervino, ogni itinerario della Route des Vins, vi farà conoscere ed apprezzare i diversi modi di lavorare la vigna, le diverse zone viticole fatte di piccoli appezzamenti intervallati dalla roccia delle Alpi e i vitigni autoctoni che raccontano la storia del territorio e nel vino ne rimandano i colori e i profumi. 

Il viaggiatore curioso troverà cantine cooperative e viticoltori privati, simpatiche tappe per scoprire i vigneti dove i colori si confondono con i segreti del mestiere.