Esistono luoghi perfetti per le vacanze, dove oltre ai paesaggi mozzafiato è possibile degustare vini unici nel loro genere.
L’Italia è un luogo meraviglioso. Non tanto per l’economia e le lacune che la caratterizzano, ma per la cultura. E tra le sue molteplici espressioni, spicca quella gastronomica ed enogastronomica. Non a caso, i turisti scelgono il nostro Paese, e lo fanno ogni anno. Basti pensare che solo nel 2024 i dati ISTAT hanno registrato un nuovo record: 458,4 milioni di presenze turistiche, con un incremento del 2,5% rispetto al 2023.

Ma dati a parte, ogni regione conserva dei tesori, tra cui i vini. Il segreto di molte annate risiede nell’aria incontaminata, che si presta bene alla crescita dei vigneti e alla formazione di aromi fruttati e intensi.
E non è solo teoria. Un esempio lampante è il basilico, che solo in Liguria riesce a ottenere quel sapore che lo distingue dal resto d’Italia. E i vini non fanno eccezione: ci sono luoghi che, oltre alla loro bellezza paesaggistica, meritano di essere visitati da chi ama assaporare nuove esperienze.
Il luogo che nasconde vini inimitabili
Quando si parla di atmosfera, natura e un’ambiente perfetto per la crescita incontaminata dei vigneti, è impossibile non citare la Valle d’Aosta. Solo a nominarla si potrebbe pensare alle montagne, le piste da sci, i rifugi con piatti caldi e formaggi fusi. Ma tra una fonduta e una polenta, c’è anche dell’altro. Un viaggio sensoriale che è possibile fare anche d’estate, quando le temperature si abbassano, l’aria rimane pulita, ma non c’è quell’aria afosa della maggior parte d’Italia.

I vini di questa regione sono spesso ignorati, eppure raccontano una storia interessante. Non sono industriali, non sono omologati, e proprio per questo sono diversi. Ed è qui che si coltivano vitigni che altrove non esistono, come il Prié Blanc e il Petit Rouge. Il primo è un bianco secco, piuttosto minerale, che si abbina alla perfezione con i sapori forti dell’alta quota. Il secondo è un rosso profumato, con note fruttate e speziate che reggono bene piatti più decisi, dalla selvaggina alle carni brasate.
Di fatti, la viticoltura in Valle d’Aosta è definita ‘eroica’ da molti, e non è un caso: le vigne crescono su terrazzamenti a quote elevate, con pendenze che metterebbero in crisi chiunque. Ma il risultato è un vino che ha carattere, fatto in piccole quantità e con un’impronta che non si dimentica.
Non parliamo di etichette da scaffale o da grande distribuzione, anzi, trovarle in qualche enoteca fuori zona è come fare un terno al lotto. Queste sono bottiglie che si trovano sul posto, o quasi. Se si passa da queste parti, vale la pena fermarsi in cantina e assaggiare. Due indirizzi da segnare? Caves de Donnas e Grosjean Vins. Senza aspettarsi effetti speciali, ma sapendo che, una volta nel bicchiere, il vino parlerà da solo.